Perché partecipare a una gara di running se ti senti una schiappa

Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero delle gare di corsa pensate anche per i runners meno esperti: se si escludono le gare competitive, ogni weekend in qualsiasi zona d’Italia è possibile partecipare a una corsa da 5, 10 o 21 km, in base alla preparazione atletica e agli obiettivi di ognuno. Esistono diverse tipologie di gare: vengono organizzate all’interno delle città, in campagna, o in montagna, proposte come corse individuali o staffette, ognuna con un’identità, una promozione e un target specifico di riferimento.

Generalmente le corse organizzate in città sono più “fighette”, e si riconoscono per:

  • pacco gara sponsorizzato da qualche brand importante, con maglia tecnica annessa
  • punti di ristoro ricchi di prodotti degli sponsor
  • costo iscrizione medio-alto
  • evento con grande attenzione a livello mediatico
Nike runWe run Milano- Nike © Claudia Casanova

Oppure ci sono le corse più campagnole, che specialmente nelle zone del centro-nord Italia sono conosciute come “tapasciate”. Sono corse che generalmente si svolgono la domenica mattina lungo campi, colline e boschi, e si riconoscono per:

  • attività promozionale “fai da te”
  • presenza di (pochi) sponsor locali
  • possibilità di scegliere diverse distanze (6, 12, 18 km…ecc.)
  • prezzo di iscrizione basso
  • punti di ristoro ricchi di cibo pseudoartigianale preparato dalla popolazione locale (crostate alla marmellata, fette biscottate con nutella, ecc.) senza particolari problemi di quantità!

Per un runner non professionista è sicuramente stimolante provare entrambe le modalità. La tapasciata può essere un ottimo allenamento specialmente se non si è abituati a correre in pendenza e/o sulla terra battuta (o in mezzo al fango in base alle condizioni meteo!). L’ambiente è molto “festa di paese”, e il livello di partecipazione è altissimo in tutta la zona coinvolta nell’evento.

La corsa in città ha un’atmosfera diversa: si vive il fascino dei monumenti, dei palazzi storici, delle strade chiuse al traffico che generalmente non si riesce a percorrere senza il continuo suono dei clacson. L‘organizzazione di solito è molto più complessa, specialmente se il numero dei partecipanti è di qualche decina di migliaia di iscritti. Il limite della corsa in città è la città stessa, la sua viabilità e la dimensione. I percorsi vengono pensati per garantire un flusso scorrevole e allo stesso tempo valorizzare i posti più belli per lasciare i runners senza fiato..in tutti i sensi!

Io sono la classica runner “stagionale”: amo correre una decina di chilometri circa, massimo 15, quando clima e temperatura sono piacevoli, e partecipo alle corse sia per fissare un obiettivo concreto sia per respirare l’atmosfera unica della gara. Sono atipica lo so, mi piace alternare ma spesso preferisco le corse in città; mi piace correre osservando strade, parchi, edifici, ogni angolo sconosciuto, con una prospettiva diversa che deriva da quel senso di sofferenza/benessere che si prova mentre si corre.

duomo Deejay Ten- Duomo Milano © Claudia Casanova

Ma perché partecipare a una gara di running?

  • E’ UNA SFIDA INDIVIDUALE, CHE PERO’ SI PUO’ FARE ANCHE IN COMPAGNIA

E’ un’occasione per divertirsi con gli amici, spesso ci si iscrive tutti insieme, ma di fatto è una sfida contro se stessi. La mente continuerà a chiedersi quanto manca alla fine, ci saranno dei momenti di difficoltà in cui arriva la voglia di mollare tutto, ma il non arrendersi dipende solo da noi stessi. La fine sarà un momento di festa, da vivere in compagnia godendosi l’effetto delle endorfine!

  • E’ UN’ATMOSFERA UNICA, CHE TI FA SENTIRE PARTE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

Tutti con la stessa maglia, elettrizzati e carichi di adrenalina, in attesa del via. L‘energia che generalmente si respira prima, durante e dopo la gara è un qualcosa di unico, difficile da raccontare se non lo si ha vissuto. Tantissime persone di tutte le età, più o meno allenate, che condividono lo stesso obiettivo, lo stesso traguardo. Tante persone ti supportano nei momenti di difficoltà, solo perché sei li con loro, ed è come se facessi parte della stessa squadra.

deejay10Deejay Ten- Milano © Claudia Casanova
  • E’ UN MODO PER INIZIARE O CONTINUARE A CORRERE CON PASSIONE

Iscriversi a una corsa permette di fissare un obiettivo mentale, in termini di distanza o di tempo. C’è una scadenza fissata, un giorno in cui bisogna dare il massimo. Ho iniziato a correre proprio così: iscritta a una staffetta di 10 km per una sfida lanciata dai colleghi (senza aver mai corso più di 5 km di seguito) sono dovuta arrivare per forza fino alla fine per far partire il componente successivo della mia squadra. Ho sofferto tantissimo e ho maledetto il momento in cui la mia testardaggine mi ha portato a decidere di partecipare. Ma poi è scattato qualcosa; ho visto uomini e donne di tutte le età raggiungere dei risultati incredibili, che personalmente non mi sarei mai sognata di raggiungere.

Ho capito che volontà e determinazione sono gli unici requisiti necessari per raggiungere quell’obiettivo, e che il traguardo si conquista con il tempo, con il sudore e con la costanza. Allora sì, si inizia a provare quel senso di piacere di cui tutti parlano, quel sentirsi appagati che crea dipendenza. E ogni gara si trasforma in una festa e un motivo per stare insieme.

Per partecipare a una corsa potete controllare il calendario sul sito della FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera) e scegliere la gara e la zona che vi interessa: http://www.fidal.it/calendario.php

Se invece volete provare la tapasciata esistono diversi siti a livello regionale. Per la Lombardia un riferimento è: http://www.podismolombardo.it/.

Mentre qui http://www.calendariopodismo.it/ si trova qualche info in più a livello nazionale.

E ora..Run Baby Run!

Deejay TenDeejay Ten- Team © Claudia Casanova
0
Written By
More from Claudia

Da Zero: dove mangiare la vera pizza del Cilento a Milano

Da Zero è una novità milanese che sta già facendo tanto parlare...
Read More

2 Comments

  • Alla fine dopo i primi 3 km di nervoso, senza prendere un tempo, ho deciso che comunque avrei fatto la mia gara. Ho fatto i restanti chilometri in progressione, senza sapere un tempo. Negli ultimi due incontro un ragazzo che ha un gps e corro con lui. Mi dice che andiamo a 3 55 e ne sono contenta, perche volevo partire a 4 15 per finire a 3 50 con una media a 4 08 possibile che l abbia fatto.

    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *